venerdì 11 novembre 2011

Mister Enigma in "Il primo giorno di lavoro"


Premessa: questa narrazione fu composta nel marzo del 2006 e cestinata dall’autore, cioè io, in quanto non rispondente a canoni di perfezione stilistica. Fu però scoperta da un’importante casa editrice di fama mondiale, la Pellicciotti Edizioni Snc, e immediatamente pubblicata, dando così vita a un bestseller internazionale.

Milan Town oggi è positivamente frenetica. Forse per l’accenno di Primavera, preludio di rinascita e nuovi amori, forse per il benessere sociale alimentato dall’acume dei capitani di impresa, forse per le splendide donne di ogni nazionalità che popolano il quadrilatero della moda, avvolte nel pittoresco profumo di letame che proviene dai campi della Bassa.
In questa atmosfera rigogliosa, Mister Enigma saltella allegramente verso la stazione di polizia per affrontare il suo primo giorno di lavoro come tutore dell’ordine sulle ferrovie Nord.
È sereno e col cuore pieno di gioia. I lampioni si curvano e lo salutano, le vetrine dei negozi gli fanno l’occhiolino, i cestini dell’immondizia lo accolgono a braccia aperte e i vigili lo sgridano in quanto procede con andatura scomposta tale da poter causare il verificarsi di un incidente.

All’ingresso della stazione di polizia, Enigma viene fermato dall’usciere.

- Dove crede di andare? Gentaglia come lei dovrebbe avere il buon gusto di non farsi vedere in una elegante città come questa.
- Buongiorno signore, io sono Mister Enigma e questo è il mio primo giorno di lavoro qui al quartier generale.
- Sarà anche l’ultimo se non si leva di torno. E poi io non sono un ‘signore’, sono laureato pertanto mi deve chiamare ‘dottore’.
- Dottore, ho un appuntamento con il commissario Riddle, ecco la lettera di assunzione.
- Come osa dubitare della mia onestà intellettuale? Vada al 48° piano, ultima porta in fondo a sinistra, e non si faccia mai più rivedere!

Mister Enigma sale in ascensore con un impiegato dell’amministrazione.
- C’è un bel tepore stamane…
- Guardi, sono uscito di casa senza cappotto e, detto tra noi, ho fatto bene, eh, eh.
- Io per il momento continuo a vestirmi a cipolla perché non si sa mai…
- Tra l’altro parlano di una perturbazione proveniente dalla Norvegia, speriamo rimanga bello almeno per il weekend…
- Eh va be’, d’altra parte è così…
- Oh eccoci al 37° piano, io sono arrivato. Allora arrivederci.
- Tante cose.

Dopo altri 15 minuti di ascensore, e dopo aver letto più volte la targhetta con la portata massima espressa in numero di persone e chilogrammi, il numero verde in caso di guasto e il divieto d’uso ai minori di anni 12, Enigma raggiunge la porta del commissario Riddle.

- È permesso? Sono Mister Enigma, buongiorno commissario Riddle!

Nell’ufficio è stato allestito un campo da calcetto a 5 con erba sintetica. Un giovane con i capelli lunghi bagnati e la divisa della Ternana, originale degli anni ’70, si avvicina palleggiando.

- Chi cerca lei?
- Il commissario Riddle… sono Enigma.
- Ah sì, Enigma! il neoassunto interinale. Riddle è nello spogliatoio, prego vada pure. Stia attento alla curva Sud, i tifosi sono inferociti perché noi della Finance Guard abbiamo vinto contro la Polizia grazie a un calcio di rigore concesso in seguito a un fallo inesistente.
- Capisco, grazie mille!

Dallo spogliatoio provengono cori tipo: “Buffoni, non avete il minimo senso della posizione”, “Siete dei ladri, vergogna”, “Quanto lo avete pagato l’arbitro?”, “Il prosciutto cotto lo preferisco magro e tagliato fine”.

Enigma entra e viene accolto da un profumo di bagnoschiuma di poco prezzo misto a sudore. Una nebbia non consente di distinguere le sagome dei presenti.

- Commissario! Commissario Riddle! È qui?
- Chi è?! Chi mi vuole?! Aiuto un tifoso avversario vuole assalirmi e spezzarmi l’osso del collo! … Ah, sei tu Enigma… vieni allontaniamoci. Qui non si riesce a parlare.
- Ma esce così, in accappatoio?
- E allora? Questo è il mio ufficio... dunque, è il tuo primo giorno di lavoro. Benvenuto nella squadra, non di calcio, eh… per quello dobbiamo sottoporti a un provino in presenza di un tecnico di Coverciano City. Ecco, il tuo ufficio sarà questo.
- Il ripostiglio delle scope?
- Eh, caro Enigma. Purtroppo la contingenza economica non ci consente di comprendere nel budget le esigenze dei neoassunti. Tu mi capisci vero? In ogni caso, il ripostiglio è climatizzato e confortevole. Inoltre c’è l’estintore, perciò saresti il primo a salvarti in caso di incendio, sei contento?
- Sì.
- Bene, adesso vai… il tuo primo incarico è di recarti a Bovisa Station ad arrestare qualcuno. Io scappo che Eurosport mi aspetta per l’intervista di rito. Buon lavoro.

Enigma gironzola per la lussuosa stazione, memoria architettonica della potenza alla quale può assurgere l’animo e l’intelletto umano.

Un tizio dall’aria benestante e culturalmente elevata si avvicina a Enigma che sosta nei pressi dell’obliteratrice.

- Ehi amico, hai una sigaretta?
- No, mi spiace, non fumo.
- Oh, non è che c’hai della moneta? Mi mancano 3 euri per fare il biglietto che devo andare a Sassuolo?
- Da questa stazione non sono previsti treni diretti alla destinazione da lei richiesta.
- Ma come cacchio parli?
- Basta! lei è un individuo sospetto. Ora la porto al commissariato!
- No dai, ho un importante pranzo d’affari tra cinque minuti.
- Lei sta facendo resistenza a un pubblico ufficiale nel pieno esercizio del suo potere indiscusso. Mi risolva questo indovinello: un gallo fa un uovo in cima al Monte Bianco. Da quale parte cade l’uovo? In Italia o in Francia?
- Nooo, mi sento male. Le mie membra si stanno afflosciando. Inoltre ho un cerchio alla testa ma questo è forse causa del mio abuso di Tavernello.

Mister Enigma consegna il sospetto al commissario Riddle che nel frattempo si è cambiato d’abito.

- Ehi, ma questo è Malignix, il famoso criminale di cui si erano perse le tracce dal 1972. Complimenti Enigma, come primo giorno non c’è male!
- Grazie commissario sono commosso. Ma lei… che eleganza! Il suo frac è davvero sontuoso e le cade che è una bellezza!
- Sì non c’è male. Devo dirigere l’orchestra della polizia allo Scala Theatre stasera. Devo ancora ripassare il Largo dal concerto in do minore di Vivaldi. Perciò aria, aria!

Mister Enigma cammina soddisfatto verso casa. Lieto di aver svolto efficacemente la sua nuova professione e di aver servito Milan Town, la società e la patria.
A un certo punto scorge un turista tedesco in difficoltà, che maneggia nervosamente una piantina della città.

- Buongiorno, ha bisogno di indicazioni? Io sono un cittadino di Milan Town.
- Crazie mile. Defo andare a Saint Babila a bere capucino con pane e salame, ma non capisco se defo pazzare da Fourth Oggiar o da fia Palestro.
- Ma no, le basta scendere in metrò qui a Porta Venice e fare due fermate direzione Molino Dorino. Oppure può andare a piedi, sono soli 5 minuti, basta che attraversa…
- Ma tu sei babbeo? Fado in metrò che ho piedi gonfi a causa dei miei zandali di cuoio. Addio.

FINE

mercoledì 9 novembre 2011

Mister Enigma - Prequel

Un giorno il dio del bene creò la città di Milan Town. Scelse un punto a caso sul mappamondo e vi pose salubri fiumi, lussureggianti parchi, sontuosi viali e un lago artificiale per gli idrovolanti. Poi arrivò il dio del male e disse:
- E a me non mi consulti?
- Non si dice ‘a me mi’ e comunque io non devo rendere conto a nessuno.
- Secondo le norme vigenti e le più elementari leggi fisiche, a ogni tua azione corrisponde una mia reazione. Perciò creerò una confusione di stili architettonici.
- Che birbante che sei! – rispose il dio del bene. E lanciò dal cielo una enorme chiesa di bell’aspetto che si chiama duomo.
Il dio del male allora creò la stazione di Cadorna, compresi l’ago e il filo di Oldenburgh che adornano il piazzale antistante.
Il dio del bene lanciò il castello sforzesco e il dio del male il centro commerciale Fiordaliso. Il dio del bene eresse la basilica di Sant’Ambrogio e il dio del male cementò i parchi e i navigli. E così via.
Poi, il dio del bene disse:
- Affinché tutti i cittadini di Milan Town possano vivere in serenità e con prestigio, renderò questa città industriosa e produttiva.
- Affinché tutti i cittadini siano operosi infonderò in loro lo stress che notoriamente aiuta nelle perfomance.
Il dio del bene e il dio del male guardarono dall’alto Milan Town e videro con gioia che era cosa mediocre. Soddisfatti, si ritirarono in pensione in un paradiso fiscale dei Caraibi.

In questa pittoresca cornice vive e lavora il commissario Riddle, tutore dell’ordine della città, nobile d’animo, capo della polizia e sensibile artista.
La situazione in città non è certo facile e le risorse mancano sempre. Così Riddle, un giorno di primavera del 2005, si reca dal capo della regione.
- Buongiorno dottor Formichiere, i miei ossequi.
- Riddle, caro Riddle, come andiamo? Mi dia solo belle notizie, mi raccomando, eh, eh, eh.
- Sì, tutto bene. Il crimine si mantiene nei livelli di guardia. Purtroppo però sulle Ferrovie Nord le cose sono fuori controllo…
- Un giorno le chiameremo LeNord e poi le trasformeremo in Trenord, tutto rimarrà uguale ma coloreremo i treni per la gioia di grandi e piccini. Inoltre creeremo confusione con nuove tessere per i viaggiatori e aumenteremo gli abbonamenti. Così va meglio?
- Guardi, io non prendo il treno…
- Neanch’io lo prendo, sa che cosa me ne frega a me del trasporto pubblico…
- Quello che intendo dire è che ogni giorno ci sono problemi: ritardi, soppressioni, gabinetti chiusi e scarsa attenzione all’igiene. I pendolari sono inferociti e l’economia di Milan Town ne risente…
- Tutta colpa dei criminali. Occorre prendere un’importante decisione e agire concretamente. Qui ci vuole una mente superiore, una forza sovrannaturale, un’anima candida e onesta, che combatta contro il male per il bene dei contribuenti. Uno come me, insomma. Solo che io adesso non ho tempo… qui ci vuole un supereroe!
- Avevamo detto di agire concretamente… dove lo trovo io un supereroe?
- Vada alla Radio Elettra University di Vizzola Ticino. Oggi c’è la consegna dei diplomi in supercriminologia applicata. Io sono stato invitato ma passerò di lì solo per il buffet. Ci saranno tanti giovani di ottime speranze pronti a entrare nel mondo del lavoro precario. Ne scelga uno e lo metta sui treni a sgominare i malfattori.
- Ma onorevole, i problemi sono soprattutto di carattere…
- Non discuta Riddle! Si ricorda chi le ha donato la stazione dei pompieri della Lego? Vuole forse che questo e altri privilegi le vengano immediatamente sottratti?
- Dove si trova di preciso Vizzola Ticino?

Il commissario Riddle prende un Milano-Novara da Cadorna Station per raggiungere la Radio Elettra University. Il treno arriva in ritardo a causa di un passaggio a livello difettoso. Ma giusto in tempo per il gran discorso del rettore, il lancio dei cappelli e le grida di gioia dei neolaureati.

- Giovani studenti e studentesse, genitori, parenti tutti: oggi è una giornata che ci riempie di orgoglio eccetera, eccetera. Adesso ritirate il diploma e sotto col rinfresco!
- Yuhuuu, finalmente il certificato che attesta la nostra prestigiosa educazione!
- Yuppiii! Vediamo un futuro radioso dinnanzi a noi!
- Che bello! Adesso tutti in America e nei mercati emergenti a cercare lavoro!

Riddle raggiunge a gomitate e calci nel sedere il rettore.

- Magnifico rettore, buongiorno. Sono il commissario Riddle e sono qui per…
- Sì lo so, il mio amico Formichiere mi ha già accennato tutto. Adesso si sta godendo una tartina al caviale Beluga e dell’ottimo vino Ronco di annata. E non vuole essere disturbato. Perciò penserò io alle sue necessità. So che ha bisogno di un collaboratore supereroe…
- Be’ vede, a me basterebbe un giovane colto, intelligente e con tanta buona volontà.
- Mi prende in giro?
- No.
- Mah, guardi, la situazione è grave. I migliori studenti sono già partiti per frequentare i master nelle più prestigiose università del globo. Gli altri sono stati assunti nelle fabbrichette dei genitori per garantire la naturale successione del management e la cassa integrazione per i dipendenti. Ne rimane solo uno ma è un cretino totale. Lo abbiamo promosso perché non ne possiamo più di vederlo. È qui da 15 anni con una borsa di studio vinta con le patatine dei Power Rangers e non ha ancora passato un esame. Dice di avere una crisi esistenziale, non riesce a dare una risposta ai più elementari quesiti. È là in fondo, lo vede? È da solo, parla da solo, si muove in maniera sgraziata… se lo vuole se lo prenda pure e non ce lo riporti più per cortesia. Il suo nome è Mister Enigma.

Riddle sconfortato si avvicina al giovane che in effetti non sembra molto intelligente e risulta anche fastidioso alla vista.
- Salve, lei è Mister Enigma?
- Voi non sapete chi sono, e neppure io.
- Già… va be’ pazienza. Come non detto. Un altro somaro sulla gobba di questo povero stato...
- A proposito di animali, è meglio un giorno da leone o cento da pecora?

A quelle parole Riddle comincia ad accusare una strana sensazione di nausea, poi una forte fitta intercostale, infine si accascia in terra in preda a convulsioni, proprio davanti al magnifico rettore.

- Presto, chiamate un medico! Quel babbeo di Enigma ha tirato fuori uno dei suoi soliti micidiali indovinelli!

Riddle viene soccorso dall’Esercito della Salvezza e steso sul tavolo del buffet dove Formichiere sta gustando una julien di salsiccia con le verze.
- Uhm, che cos’è questo? Manzo affumicato in crosta di polenta? Ne prendo giusto un assaggino…
- Ma no onorevole Formichiere! è il commissario Riddle. È stato colpito da un indovinello di mister Enigma. Sta bene commissario?
- Sì, grazie magnifico rettore, ora sto meglio.
- Enigma è già stato immobilizzato. Col suo permesso potremmo gettarlo in carcere per sempre oppure giustiziarlo sul barbecue.

Un coro si eleva dalla folla.
- Sììì Enigma alla forca! Enigma alla forca! Enigma alla forca!

Il commissario si alza e si ricompone.
- Fermi tutti! Credo di aver trovato il nostro nuovo supereroe! Grazie ai suoi indovinelli è in grado di obnubilare la mente, generare stati confusionali e reumatismi, proprio come ha fatto con me. Combatterà contro i manigoldi che infestano le Ferrovie Nord, le zecche e gli acari che viaggiano sprovvisti di titolo di viaggio, i campi elettromagnetici anomali che tagliano la corrente ai treni, la neve e la pioggia che causano ritardi, i pavimenti scivolosi delle stazioni. Sarà il nuovo paladino dei pendolari, dei lavoratori, dei pensionati, degli universitari, insomma di tutti quegli straccioni che prendono il treno!
- Evviva il commissario Riddle!
- Evviva gli onorevoli e il consiglio regionale!
- Abbasso Mister Enigma!
- Forza Inter!

E così, l’evento della consegna dei diplomi della Radio Elettra University termina gioiosamente.
Il commissario Riddle e Mister Enigma si avviano verso la stazione di Ferno Village per tornare a Milan Town.

- Commissario, non ci credo ancora che lei abbia visto in me un collaboratore di giustizia.
- Vedi Enigma, una società meritocratica come la nostra prima o poi riesce a individuare e valorizzare i veri talenti.
- Questo significa che sarò assunto presso il commissariato?
- Certo.
- E potrò esercitare la mia professione sui treni delle Ferrovie Nord?
- Assolutamente sì.
- E lavorerò sempre a stretto contatto con lei?
- Non esageriamo.

FINE

Mister Enigma

Ho visto cose che voi umani…

… non potreste immaginare. Ma che noi pendolari delle Ferrovie Nord conosciamo benissimo.
Ho visto treni stipati di anime pure accatastate come legna da ardere e i dirigenti fnm danzare ubriachi sulla pira dei lauti e immeritati guadagni. Ho visto il candido e innato rispetto delle regole di uomini e donne trasformarsi nella laida osservanza della legge del più forte. Ho visto fratelli e sorelle accalcarsi e spintonarsi per arrivare primi alla porta maledetta e occupare il posto migliore nel girone dei dannati. Ho visto gente che dormiva con la bocca spalancata, con il capo ciondolante, come un pendolo al ritmo lento e snervante della carrozza. Ho visto esseri umani urlare anziché parlare, sgomitare il vicino compagno di viaggio senza chiedere scusa, scalciare il dirimpettaio e fingere di nulla. Ho visto tanta indifferenza anziché piccoli gesti di quotidiana cortesia. Ho visto tutti noi
trasformati in serpi stizzite per frustrazione, in scorpioni velenosi per disperazione, in forti con i più deboli e viceversa. In loquaci cornacchie che dispensano banalità e luoghi comuni. In cavalieri della ragione e in eroi della giustizia con le parole, e subito dopo in passive comparse timide e chine con le azioni.
La nostra cultura, la dignità, l’educazione, il buon senso, l’umiltà e il coraggio, quella sottile differenza che ci
distingue dagli altri animali… tutto questo non può andare perduto a causa delle Ferrovie Nord. È tempo di vivere.