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Noi agenti segreti, per contratto, dobbiamo essere precisi e puntuali. Ecco perché non prendiamo mai un treno delle Nord. Però, essendo anche noi uomini di mondo, possiamo immaginare le necessità dei pendolari, soprattutto al mattino: un buon caffè per iniziare la giornata. Che mondo sarebbe se nei vagoni delle Nord passasse un gentile signore in divisa che offre un espresso come Dio comanda, naturalmente compreso nel prezzo del biglietto? Sarebbe un mondo perfetto? Boh, comunque sia, Ignazio Clava, veterano della linea Milano-Asso, ci spiega come questa utopia possa essere realizzata con poco.
- Allora Ignazio, ci racconti di questa sua idea sensazionale.
- Be’, l’idea ha sorpreso anche me, perché non sono abituato ad avere idee. Sa, in casa mia è mia moglie che comanda, io al massimo decido quando è ora di tinteggiare le pareti… o cose così…
- Sì, questo però non ci interessa. Parliamo del progetto.
- Mah, il progetto è semplice. Io tra poco vado in pensione e piuttosto che stare a casa con mia moglie che poi mi ordina di fare i mestieri di casa… perché io faccio la lavatrice, io stendo, io stiro, io passo l’aspirapolvere, io sbatto i tappeti, io porto fuori la spazzatura…
- Signor Clava, per cortesia, non siamo consulenti matrimoniali. Ci racconti del progetto Caffè Express.
- Certo, che dire… insomma… la mattina preparo una bella moka da 12, salgo ad Asso e offro il caffè a dodici fortunati. Poi scendo a Seveso e torno a casa a piedi. Questa operazione mi tiene lontano da casa almeno fino alle 3 del pomeriggio, ora in cui mia moglie esce per andare a prendere il tè con le sue amiche. Calcolando che lei sta fuori per almeno quattro ore, io e mia moglie ci vediamo solamente alle 7 di sera…
- Va bene, arrivederci e grazie del suo tempo.
- Aspetti, mi faccia finire. Siccome alle 7 c’è la telenovela e poi si mangia davanti al TG, forse verso le 9 mi rivolge la parola per sgridarmi. Poi lei va a letto alle 10, quindi abbiamo un’ora di contatto. E un’ora al giorno posso sopportarla…
- Il suo progetto è un fallimento, come la sua vita matrimoniale. E poi… la moka… ma per cortesia. Addio.
- Un momento, aiutatemi vi prego. Non potete assumermi presso la vostra struttura? Ho bisogno di lavorare.
- Be’, ora che ci penso… un posto ci sarebbe. E anche ben pagato.
- No, dai! State scherzando?
- Sì.
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