lunedì 7 maggio 2007

Lo zen e l’arte di viaggiare in treno - primo racconto

Finalmente una rubrica seria, che ci introduce ai graduali stati di coscienza, caratterizzati da profonda comprensione dell’essere e della natura circostante, che scaturiscono dalla concentrazione meditativa.
Grazie a questa rubrica i vostri viaggi non saranno più gli stessi e le Ferrovie Nord dovranno cambiare nome in Ferrovie Est oppure Ferrovie d’Oriente, o altro ancora a piacere.


Un giorno l’allievo e il maestro stavano viaggiando su un diretto per Milano Domodossola.
“Che bello viaggiare in treno, maestro” disse l’allievo. E il maestro rispose “Caro allievo, viaggiare con il treno è il modo migliore di andare da A a B. Inoltre è come viaggiare nell’infinito, poiché ogni linea contiene infiniti punti.” Allora l’allievo ingenuamente chiese: “Sarà per questo che siamo in viaggio da tre ore e mezza?” Il maestro saggiamente rispose “No, il ritardo che subiamo è a causa del locale che si è rotto davanti al nostro diretto.” Il maestro aggiunse “Adesso ho sete, passami la Fanta”. L’allievo rispose “Ok”.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Meraviglioso!

Ancora due righe e ci sarebbe scappato anche il rutto!

Anonimo ha detto...

ma il locale da dove proveniva? e dove sarebbe dovuto andare???

grande Roy......

Roy Batty ha detto...

credo provenisse da novara, almeno questo è ciò che lesse l'allievo due giorni dopo sul messaggio t@m t@m.