mercoledì 9 maggio 2007

Lo zen e l’arte di viaggiare in treno - terzo racconto

Un giorno l’allievo e il maestro stavano viaggiando su un Malpensa Express.
L’allievo si destò dalle sue meditazioni ed esclamò: “Oh signur, Maestro, non abbiamo rinnovato l’abbonamento questo mese…” Il maestro congiunse le mani, inspirò, aprì gli occhi in pieno stato d’ascesi e rispose: “Allievo, dove tu vedi una preoccupazione, io vedo un’opportunità di crescita interiore”. Più tardi passò il controllore e fece scendere l’allievo e il maestro alla stazione di Bovisa a calci nel sedere.
L’allievo allora riprese: “Maestro, io non vedo alcuna opportunità di crescita. Siamo rimasti a piedi e dobbiamo raggiungere Cadorna con il sedere dolorante.” Il maestro per nulla preoccupato rispose: “Allievo ancora acerbo, non vedi? La crescita interiore è rappresentata da questo singolare viaggio a piedi sui binari…” Ma l’allievo non pareva ancora convinto “Maestro, quando dovremo entrare in galleria, con tutto quel buio e i treni che ti passano a un millimetro dalle orecchie, ci sarà da ridere…”. Allora il maestro rispose: “Hai ragione, scavalchiamo la recinzione e prendiamo un taxi.”

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...quando l'allievo supera il maestro...

ciao, roy! ommmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

Unknown ha detto...

fantastik!!!

Unknown ha detto...

Rob, trattandosi di Bovisa, sarebbe piu' appropriato

Rommmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

Roy Batty ha detto...

ahahaha, buona questa.