giovedì 10 maggio 2007

Lo zen e l’arte di viaggiare in treno - quarto racconto

Un giorno il maestro e l’allievo stavano viaggiando su un locale per Novara. Il caso però volle che dovevano recarsi a Seveso. Dalle parti di Vanzaghello, l’allievo capì che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Così disturbò il maestro, che era in piena meditazione. “Oh maestro di infinita saggezza, disturboti per avvertirti di un increscioso avvenimento. Credo che abbiamo sbagliato treno e di conseguenza la strada verso il monastero di Seveso.” Il maestro sorrise e aprì gli occhi. “Allievo timorato, nessuno sbaglia mai strada poiché le strade sono attitudini mentali. Scenderemo dal treno e aspetteremo quello che ci condurrà al monastero.”
Allora l’allievo precisò: “Veramente, venerabile maestro, dobbiamo scendere, poi prendere il primo treno in senso contrario che ci riporti a Bovisa e infine prenderne uno che vada in direzione Asso. L’operazione potrebbe farci impiegare più di due ore.” Il maestro corrugò la fronte. “E no, porca paletta, non voglio arrivare tardi per la cena, stasera ci sono gli strozzapreti alla bolognese. Chiamerò l’elicottero così faremo in tempo.” L’allievo si rasserenò e aggiunse: “Menomale, ho una fame da paura”.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ogni giorno c'è una parolina che mi fa esplodere. Quella di oggi è porca paletta ,di oratoriana memoria.

Porca paletta...porca putrisa... porca puzzola... per me molto più volgari della parolaccia che vogliono evitare.

Ma sto divagando.

CIAO ROY, SEMPRE OMMMMMMMMMMMM

Anonimo ha detto...

ci sarebbero anche "porca malora" e il classico "porca vacca" (rafforzabile in porca vacca boia), o no!?!?!

cmq Roy... alle solite, niente male! (e guarda a che ora mi tocca lasciare le mie cavolate...!!! porco nuovo amm.re delegato francese, sorry, ma quando ce vvò...)

Roy Batty ha detto...

caro lupo le tue cavolate come quelle degli altri amiconi di roybatty sono sempre benvenute a qualunque ora, io le scrivo anche alla mattina, ahahaha.
ieri ho preso il 20.20 mannaggia alla mia super-professionalità di cui nessuno riesce a fare a meno.