martedì 15 maggio 2007
Lo zen e l’arte di viaggiare in treno - settimo racconto
Un giorno il maestro stava meditando su una panchina a graticola presso la stazione di Bovisa. Arrivò il treno per Lambrugo, quello su cui il maestro e l’allievo dovevano salire, ma il maestro non mosse neppure la cima di un capello. L’allievo, un po’ in imbarazzo, decise di non disturbarlo. Passarono un paio d’ore e finalmente l’allievo si decise a parlare: “Venerabile maestro, il tempo scorre, così come i treni. Ne abbiamo già persi quattro. Vogliamo salire sul prossimo?” Il maestro si destò dalla sua concentrazione. “Abbiamo perso quattro treni? Quanto manca al prossimo?” L’allievo, temendo un rimprovero, rispose lesto “Tra un quarto d’ora, maestro di infinita grazia.” Il maestro gli sorrise e gli parlò. “Ok, allievo, allora accompagnami a prendere un caffè che oggi c’ho un abbiocco micidiale”.
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7 commenti:
Meraviglioso!
L'arte della lentezza.
Allora la colonna sonora di oggi è "I'm Only Sleeping" dei Beatles.
CIAO ROY!
rob
ma anche tutto l'album Revolver, vera meraviglia del creato.
ciao Rob!
roy
no no a sto giro voto crew dei radiohead...
roy for president!
ahaha
ciao
ooopsss scusate creep...
le vecchie galline faranno pure il brodo buono ma sono rembambite :)
I wish I was special, but I'm a creep.
ciao BB!
Roy.
ciao Roy :)
baci
l'importante è che la colonna sonora non sia il sonoro russare di un pendolare....
(dissacrante come sempre, lo so...)
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