giovedì 31 maggio 2007
Lo zen e l’arte di viaggiare in treno - tredicesimo racconto
Un giorno il treno si fermò in aperta campagna. Dopo parecchio tempo di attesa l’allievo mostrò i primi segni di insofferenza. Il maestro che era intento a leggere delle gesta del maestro Anselmo Toyota su un libro in edizione economica, calmò il giovane. “Allievo diletto, alba di una nuova generazione di saggezza, prova a scrutare ciò che ti offre questo splendido giorno. L’erba, gli alberi, i corsi d’acqua e tutte le creature del cielo e della terra. L’allievo protestò: “Ma maestro di somma integrità qui non c’è un tubazzo da vedere. Ci sono solo erbacce infestanti e rottami.” Il maestro, severo ma sempre ragionevole, lo aiutò: “Allievo, prova a osservare con l’occhio della tua anima e percorrerai sentieri inesplorati, conoscerai animali rari, troverai il tuo stesso spirito. Guarda oltre quei rovi, vedi? Una strana creatura bruna sta pascolando proprio sotto i tuoi occhi e tu non te ne sei accorto. Se non ci fossi stato io ti saresti perso questo inedito spettacolo.” L’allievo, umilmente, rispose: “Maestro quella che tu indichi come bestia bruna è il telaio di uno scooter bruciato”. Il maestro reagì: “Insolente, come osi contraddire ciò che la mia anima percepisce?” Nel dialogo si intromise un pensionato che disse: “Guardi che ha ragione il ragazzo.” E il maestro rispose: “Lei si faccia gli affari suoi che camperà cent’anni.”
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2 commenti:
Il misticismo pragmatico del maestro zen è una vera sorgente di inesauribile luce.
...perché c'è, o ci vorrebbe essere, un po' dell'Alchimista in ciascuno di noi. A un bel momento, però, se ne può anche andare affan----
parole sante, rob, hai colto in pieno lo spirito zen delle ferrovie nord. e ora, tutti a meditare sulle note della colonna sonora di oggi: tangerine dei led zeppelin. Buon ascolto ma tenete basso il volume.
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